La relazione con il paziente

Durante il ricovero in TI è difficile instaurare con i pazienti una relazione basata su metodi standard di comunicazione. Il vostro caro è spesso attaccato ad un macchinario che gli permette di respirare, ha un tubo nella bocca, oppure ancora un sondino che passa per il naso. In queste situazioni è difficile comunicare con lui attraverso il linguaggio e la parola. A volte si può utilizzare la scrittura, ma, soprattutto durante i primi giorni di degenza, è difficile per il paziente riuscire a coordinare la muscolatura della mano e quindi scrivere. Inoltre i pazienti possono essere sedati, impossibilitati quindi sia a parlare che a scrivere.

ImmagineLa comprensione del paziente può essere difficile anche per gli operatori; la comunicazione si instaura grazie all'esperienza ed anche grazie all'aiuto di specifica strumentazione.

I macchinari a cui il vostro caro è collegato non servono solo ad aiutarlo a stare in vita, ma anche a permettere agli operatori di comprendere che in un dato momento il paziente ha dei bisogni, come per esempio bisogno di bere, di mangiare o di diminuire il dolore.

Un altro elemento fondamentale per instaurare una buona relazione con il paziente è la presenza di figure di riferimento costanti. Sebbene il personale lavori in base a turni, ogni paziente ha uno stesso gruppo di infermieri che si occupa di lui, ed ha sempre qualcuno immediatamente disponibile al suo fianco. Tutto ciò permette una maggior conoscenza, non solo per quanto riguarda le necessità terapeutiche, ma anche per il rispetto delle abitudini del vostro caro.

 

Video: Un'anima per la Rianimazione

Per migliorare la comunicazione fra pazienti e congiunti, alcuni reparti di Terapia Intensiva italiani hanno iniziato a "aprire le porte", sia in termini di tempo, sia come atteggiamento degli operatori e dei congiunti. La maggiore libertà di relazione che si viene ad instaurare permette di far stare meglio sia i pazienti sia i loro cari, senza sovraccaricare di lavoro extra gli operatori.

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