Utilità delle cure
Il ricovero in Rianimazione viene valutato attentamente in base al massimo beneficio che si può offrire ad un paziente: le cure intensive possono affrontare le patologie acute, riportando una persona il più vicino possibile alle condizioni di vita precedenti ad una malattia improvvisa o ad un incidente, ma hanno un grande costo in termini di disagio per il paziente e di rischi intrinseci alle procedure invasive.
Le malattie croniche o degenerative, per esempio, non possono essere risolte con un ricovero in Terapia Intensiva: quando il costo di affrontare un percorso terapeutico impegnativo non viene ripagato con la guarigione, le cure intensive provocano solo inutile sofferenza.
Come per il ricovero, la necessità di soppesare rischi e benefici si ripete davanti ad ogni scelta terapeutica: i trattamenti intensivi, oltre a potenziali benefici, possono avere gravi effetti collaterali che non tutti i pazienti sono in grado di tollerare.
Nelle situazioni più gravi, quando il quadro clinico è irrimediabilmente compromesso, la scelta migliore per il paziente – anche se difficile da accettare per medici e parenti – è di non proseguire ulteriormente con i trattamenti invasivi e di sospendere alcune cure perché non ci sono più reali possibilità di miglioramento.
La decisione di sospendere una parte delle cure è sempre un momento difficile. E' necessario in questi casi che i congiunti siano informati riguardo le reali condizioni del loro caro ed è giusto che siano a conoscenza di questo percorso decisionale, perché non ci siano in seguito sensi di colpa o paure che "non sia stato fatto tutto il possibile".
Talvolta, fare "tutto ciò che è possibile" non è la cosa migliore per il paziente; le terapie devono essere proporzionate alle reali possibilità di guarigione. E' essenziale coniugare la speranza con la consapevolezza: ogni paziente richiede un approccio individualizzato alle proprie necessità, e lo riceve per ottenere il miglior stato di salute possibile.
Nel momento in cui un paziente non può più scegliere da solo a causa della malattia o delle cure (ad esempio, i farmaci sedativi), è necessario che operatori sanitari e parenti - insieme - trovino il miglior punto di equilibrio fra le reali speranze di miglioramento e i pericoli e la sofferenza derivanti dalla prosecuzione di cure inutili. Questo non significa sospendere tutte le cure nè abbandonare il paziente, ma cambiare obiettivo: non più la guarigione, ma il miglior benessere possibile compatibile con quella malattia.