Al letto di degenza
Quando vi approcciate ad un vostro caro ricoverato in Terapia Intensiva, potreste essere colpiti dal gran numero di macchine e strumentazione che attornia il suo letto. Tutto ciò che vedrete è strettamente necessario per le cure o per garantire la sicurezza del paziente.
Capita, per esempio, che il paziente si trovi in uno stato di disorientamento o di agitazione psicomotoria pericolosa per sé e per gli operatori: potrebbe ad esempio auto-rimuoversi dei tubi o dei cateteri necessari per la sua vita!
Questo può avvenire a causa di malattie del sistema nervoso (per esempio: il
delirium) che determinano scarsa collaborazione o mancanza di controllo del proprio corpo: non è un giudizio sulla persona, bensì l'osservazione di uno specifico quadro clinico.
In questi casi e su indicazione del medico, il paziente può essere "contenuto" usando i mezzi più idonei.
Quando necessario, possono essere utilizzati due tipi di contenzione:
- contenzione fisica: vengono utilizzate delle fasce che si fissano al letto e che limitano la mobilità delle braccia o delle gambe; sono costituite di materiali morbidi in modo di non determinare lesioni.
- contenzione farmacologica: vengono somministrati dei farmaci sedativi (ansiolitici e tranquillanti) allo scopo di evitare che i comportamenti pericolosi abbiano conseguenze gravi.
La scelta fra questi due metodi è guidata dal criterio del minor danno possibile; entrambe queste metodiche, infatti, hanno degli effetti collaterali che è opportuno prevenire.
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